La Zhermack torna con un punto dalla Sardegna. Un punto insperato e forse non meritatissimo per come si erano messe le cose contro l’Alghero. La squadra di Bordon e Spaccamonte ha disatteso in gran parte le indicazioni dei tecnici, sbagliando la partita dal punto di vista strategico, e non riuscendo a raddrizzare, se non negli ultimi minuti, dal punto di vista tattico, certo anche grazie a un Alghero che aveva già la certezza, o quasi della vittoria.
A cura di: Alessandro Tellarini
A cura di: Alessandro Tellarini
| La squadra a raduno con i tecnici |
A onor del vero la squadra polesana aveva iniziato con l’acceleratore pigiato, mettendo in seria difficoltà i padroni di casa, con incursioni al largo dei trequarti per linee verticali, che oltrepassavano spesso la linea del vantaggio. La difesa sarda è sempre stata in difficoltà, ma ha saputo resistere molto bene ai veementi attacchi della Zhermack.
La squadra polesana in questo periodo di grande forcing ha raccolto molto poco, solo sei punti. Sono stati molto più cinici gli avversari, che appena ne hanno avuto l’occasione sono andati in meta con il trequarti centro Franchin. Hanno immediatamente sfruttato il vantaggio dell’uomo in più, inseguito all’espulsione temporanea della terza linea Daher per fallo professionale.
La squadra polesana in questo periodo di grande forcing ha raccolto molto poco, solo sei punti. Sono stati molto più cinici gli avversari, che appena ne hanno avuto l’occasione sono andati in meta con il trequarti centro Franchin. Hanno immediatamente sfruttato il vantaggio dell’uomo in più, inseguito all’espulsione temporanea della terza linea Daher per fallo professionale.
Cosa non è andato?
In particolare i calci tattici, quasi tutti in mezzo al campo, facile preda dell’estremo tongano e dell’apertura Anversa, che tranquillamente potevano scegliere il lato di campo da attaccare o verso il quale calciare. I calci andavano indirizzati verso le linee laterali. Calciandoli in mezzo al campo si concede all’avversario la doppia scelta, oltre a una difesa stressata su ambo i lati. Poi quando si doveva contrattaccare, spesso non lo si è fatto, si è sempre preferito calciare. Grande pericolo in occasione di due calci di liberazione stoppati, che per poco non hanno precluso anche il punto di bonus. Fondamentalmente si gioca troppo con gli occhi sulla palla invece che sul campo, per vedere la disposizione della difesa.
A fine secondo tempo la rimonta della Zhermack si sarebbe potuta concretizzare in qualcosa di più di un punto, se solo ci fosse stata più disciplina e più testa. Male anche nel sostegno, a volte non presente, a volte eccessivo, con sette persone nel raggruppamento e nessuno che pensa a smistare l’ovale al reparto arretrato, per sfruttare una buona penetrazione, come è accaduto appunto nel secondo tempo con un’azione di Anonuer.
Tante ingenuità commesse che sone sembrate un passo indietro più che un passo avanti. Ora si lavorerà e ci si preparesà alla partita casalinga contro il Rubano, squadra che conduce la classifica e che sta impressionando per la concretezza con la quale gioca, concretezza che sta portanto grossi risultati alla corte del tecnico Artuso, ex Petrarca, una vecchia gloria del rugby di una volta.
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