
Anzi, diffidiamo le polemiche e cerchiamo con i nostri mezzi di prendere spunto perchè possano trasformarsi in momenti costruttivi per tutto il nostro ambiente.
L'articolo sugli "struzzi" era nello spirito che appartiene a questo blog e come speravamo ha generato una discussione, non solo fatta dai commenti che tutti avete letto a piè di pagina dell'articolo.
Altre interessanti chiaccherate ci sono state fuori dalla rete.
Una in particolare vorrei condividerla, perchè ben si sposa con le parole minirugby, educativo, esempio. Un esempio che viene da un'allenatore che in proposito mi dice:
"Guarda se ti posso dire, da quello che ho imparato, quando alleni una squadra di minirugby non puoi avere solo rapporto con i giocatori, anche se delle volte magari può pesare, bisogna avere anche un rapporto anche con i genitori.
Anche se minimo, è necessario per poter remare tutti dalla stessa parte, noi come educatori/allenatori, e voi come genitori che portate i vostri figli a giocare con noi a rugby.
Se non si teme il confronto e lo si fa per loro è questo il modo migliore per fare ogniuno la nostra parte, non so se mi sono spiegato.
Tutto questo per dirti che mi fa molto piacere chiaccherare con voi genitori dei ragazzi, di come vanno nel rugby, ma anche nella vita in generale."
Direi che il nostro allenatore ci da proprio un bell'esempio, nella speranza di vedere spesso allenatori e genitori chiaccherare dei piccoli ruggers di rugby ma non solo.
Sicuramente il "nostro" allenatore ha condiviso in pieno lo spirito che anima il nostro ambiente e fatto suo il principio educativo che ci spinge a far del rugby un pretesto per far crescere i bambini non solo nello sport ma anche nella vita.
RispondiEliminaSono fiero dei nostri educatori...dei nostrti giocatori...e dei nostri genitori!!!
Fabio Stevanella
bravo steva
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