sabato 22 gennaio 2011

Accademia Rugby Badia: Cosa bolle in pentola?

Nella pentola non c'è rimasto più nulla, si son mangiati tutto i ragazzi dell'Accademia Rugby Badia impegnati ieri sera al termine dell'allenamento nel tradizionale terzo tempo a tema.

Protagonista della serata "il cotechino" ma non solo, presenti alla cena dirigenti del Rugby Badia, gli allenatori ed i preparatori dell'Accademia Rugby Badia e loro "le speranze" del Rugby Badia.

Una tradizione quella della cena del cotechino, già onorata dalla prima squadra ad inizio anno. Ieri sera è toccato all' Accademia alzare forchetta e coltello...ma sopratutto il "gomito".


E' stata anche l'occasione per gli allenatori di riunirsi attorno ad un tavolo, tutti assieme, per parlare di Rugby mangiando e bevendo.
Buon vino che accompagna buon mangiare, al terzo tempo non manca mai ed è il giusto innesco per una buona comunicazione.

La sanno lunga quelli del Badia di buona comunicazione e di buon vino, e le chiacchere non hanno tardato... tanti i racconti su episodi che appartengono al passato di questa oramai trentennale società (la trasferta di Alghero) che sicuramente rimarrà nella memoria del "TEO" e dei suoi compagni di viaggio che durante la cena lo hanno ribattezzato per l'occasione la BURBA onore al Teo che è il più giovane degli allenatori Accademici.

A racconti più attuali, come il tanto atteso rito dello scalpo (tagliare i capelli al giocatore più valoroso in segno di vittoria)... ma non prima del giorno 29 mi raccomando!

Tra le tante battute, a dire il vero non tutte sul rugby (ndr: alla cena anche una unica presenza femminile alla quale va tutta la stima per il coraggio dimostrato nel sentirsi a proprio agio assieme alla tribù) tante battute dicevamo ma anche qualche dichiarazione da quella del nuovo coordinatore del settore giovanile che ripete più volte nella lingua locale " a son quà par lavorare mi!...no par magnare" ma intanto continuava a mangiare e bere probabilmente confortato da un fisico più asciutto e dai tanti complimenti ricevuti per il nuovo profilo.


Per finire chiudiamo quest'articolo condividendo con tutti voi la perla di saggezza di Dario, che recita più o meno così: se una cosa non si diffonde vuol dire che non piace.

Facciamo un esempio, casuale ovviamente... se un determinato capo d'abbigliamento che ne sò una borsa, un berretto oppure un maglione... ecco se non ne vedi tanti di simili in giro: "vuol dire che fa "SCHIFO"
la stessa cosa vale per i complementi d'arredo: quadri, suppellettili ornamentali e perchè no vale anche per le tovaglie!

Scherzi a parte, (quelle tovaglie non si possono guardare) e non si arrabbi chi a suo tempo le ha acquistate, sono cambiate le mode e noi si fa per scherzare. 

Non è che le tovaglie siano brutte, anzi danno colore all'ambiente. Lo si diceva per rafforzare l'affermazione del Dario che semplicemente diceva che le cose "uniche" a volte non è che siano proprio così belle.



PS: si consiglia ai giovani giocatori con pettinature "MODERNE" di tenere in testa il berretto per tutta la giornata, anche se si tratta di un berretto a modello "UNICO"! ... almeno fino al giorno 29.


E ora basta scherzare, domenica si va in campo a Mogliano... forza Accademia!

ciao
Mikke



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